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Dungeon Craft 3 – Jungle of Dread e Fallen Kingdom | Recensione

Oggi vi proponiamo la recensione di Dungeon Craft 3, una serie di utilissimi accessori per creare mappe e ambienti in due dimensioni per giochi di ruolo. Innanzitutto vogliamo ringraziare 1985 Games per averci inviato questi props, in modo da poterli provare e recensire. Non è la prima volta che abbiamo modo di provare i loro prodotti. Se vi dovessero interessare, potete leggere anche la nostra recensione del primo volume della serie. Dungeon Craft 1 è stato tra i prodotti più premiati dei No Dice Unrolled Awards 2020 nella sua categoria.

Dopo una campagna Kickstarter di indiscusso successo, le mappe con i relativi accessori sono finalmente pronti per trovare posto nelle vostre librerie. Questi prodotti sono disponibili sullo store di 1985 Games, dove potrete acquistarli al prezzo di circa 53 euro; ma utilizzando il codice NoDiceUnrolled15 otterrete il 15% di sconto!

Recensione dei Materiali di Dungeon Craft 3

Jungles Floor Pack è una mappa quadrettata pieghevole di circa 61 x 84 cm (le misure originali sono ovviamente in pollici). Come tutti i prodotti della linea Dungeon Craft, la superficie è impermeabile e adatta ai pennarelli cancellabili. La mappa è double-face: da un alto c’è un terreno aperto, dall’altro le rive che costeggiano un corso d’acqua. Il setting, come intuibile dal nome, è quello di una giungla, ed è la base su cui utilizzare Dungeon Craft 3.

Jungle of Dread e Fallen Kingdoms sono due raccolte di elementi scenici e tattici compatibili con il Jungles Floor Pack: assieme compongono il nuovo volume della linea. Capanne, edifici, rovine, falò, tende; troviamo tutto il necessario per allestire ogni scenario tipico di questi ambienti. Cui si può dar vita con PNG, creature e mostri dei più variegati, anche in questo caso ovviamente fortemente tematizzati. Laddove il primo pone più l’accento sugli orrori della giungla, il secondo si specializza nel ricreare le atmosfere degli antichi imperi meso e sudamericani.

Le miniature e gli elementi scenici 2D sono distribuite tra 100 fogli, suddivisi in 50 per ognuna delle scatole che compongono Dungeon Craft 3. Considerando che anche questi sono stampati su entrambe le facciate e che la maggior parte dei fogli prevede più immagini da ritagliare, il totale complessivo a disposizione supera i 1800 elementi. Il retro presenta versioni alternative delle creature e delle strutture, per lo più. Ma capita anche di trovare segmenti con la versione “prima-dopo” di una trappola, ad esempio, o con una vista dall’alto degli esterni e poi degli interni. La variabilità è quindi molto molto elevata.

Guida Pratica

Inizialmente l’idea di dover ritagliare i singoli elementi dal foglio potrebbe spaventare. Si tratta di una mole di materiale davvero imponente; del resto Jungle of Dread e Fallen Kingdom sono pensati per rendere possibile qualsiasi scenario nel contesto della giungla. Ma a conti fatti finisce per diventare un’attività piacevole. Certo dei fogli fustellati sarebbero stati più comodi, ma Dungeon Craft 3 è venduto a un prezzo più che onesto per richiedere un po’ di bricolage casalingo.

La qualità dei materiali è infatti abbastanza alta da favorire il taglio; basta seguire le linee tratteggiate. E non è necessario essere chirurgicamente precisi: lo sfondo della giungla permette di mimetizzare alla perfezione ogni elemento scenico con la mappa. Inoltre non è necessario preparare in anticipo ogni singolo ritaglio, se non per una questione di ordine: possono essere cercati e sagomati all’occorrenza

Conclusioni della Recensione di Dungeon Craft 3

C’è da sempre una diatriba nel mondo dei giochi di ruolo. Un dibattito tra chi utilizza la griglia di combattimento e chi si affida al teatro della mente. Un non-dibattito, verrebbe da dire, perché non c’è una risposta giusta o una sbagliata. Si potrebbe dire che ogni gioco si presta più all’uno o all’altro metodo, e sarebbe vero. Ma soprattutto, ogni gruppo utilizza gli strumenti che trova più comodi.

Fallen Kingdom e Jungle of Dread sono degli ottimi strumenti. Qualitativamente mantengono gli standard altissimi di 1985 Games, e riescono ad avere una varietà di elementi davvero interessante. La linea Dungeon Craft ne esce fortemente valorizzata, ampliando la già vasta gamma di possibilità che offriva con i primi volumi. Chi li possiede non può assolutamente perdere quest’ultimo brillante prodotto, che è comunque altrettanto raccomandato per chiunque voglia arricchire le proprie sessioni con elementi tattici che, perché no, contribuiscano anche ad abbellire il tavolo da gioco.

Se vi è piaciuta questa recensione di Dungeon Craft 3, continuate a seguirci per altre novità sul mondo dei giochi di ruolo!

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