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Uno Sguardo nel Buio: Il Ritorno | Recensione

La campagna Kickstarter é stata uno dei primi progetti che abbiamo seguito. Era il 19 dicembre 2019 quando scrivemmo il primo articolo per annunciare l’inizio della raccolta fondi. Eravamo ansiosi di vedere realizzato il promesso manuale da oltre 400 pagine a colori e finalmente possiamo dire di averlo tra le mani! Grazie a La Compagnia delle Dodici Gemme che ci ha inviato una copia gratuita di Uno Sguardo nel Buio, insieme all’avventura Rivelazione Celeste e al numero 173 del Messaggero di Aventuria, per poter scrivere questa recensione!

Tutti questi prodotti e molti altri (schermo del master, bicchiere tiradadi, maglietta e altro ancora) sono disponibili presso lo shop online del sito di La Compagnia delle Dodici Gemme. Il regolamento è in vendita a 49,90€ in edizione fisica e 19.90€ in quella digitale. Rivelazione Celeste invece costa 14,90€ fisica e 7,90€ digitale.

La qualità inizia dai materiali

Prima di andare a guardare ogni elemento nello specifico vale la pena fare una premessa comune sulla qualità dei materiali. Si tratta di una produzione veramente di ottima fattura. La carta utilizzata è piacevole al tatto e ha un’ottima consistenza. Il manuale del regolamento ha una copertina rigida con parti lucide che rifrangono la luce, un bellissimo motivo dell’Occhio Nero (la traduzione letterale del titolo originale) in rosso scuro su nero all’interno delle copertine e due segnalibri in tessuto di due colori diversi. Per quanto riguarda i colori tutte le pagine sono color pergamena con bordi a scaglie rossi. Nel resto dello spazio i colori si susseguono con grande varietà e ottimi accostamenti, sottolineando la bellezza delle immagini e facilitando lettura e navigazione.

La medesima qualità è stata anche portata avanti per l’avventura. I colori e i dettagli sono stati attentamente valutati. Il Messaggero di Aventuria fa un po’ storia a sè, essendo comunque nato per essere un giornale e svolgendo egregiamente il suo lavoro.

Uno Sguardo nel Buio, ma l’impaginatore ci vede bene!

L’impaginazione è frutto di un lavoro minuzioso e qualitativamente alto. Non tanto per il classico formato a doppia colonna, bensì per l’attenzione ai dettagli e la chiarezza delle diverse tipologie di testo. Ci sono svariati tipi di caselle di testo, alcune fatte a pergamena semplice, altre con un bordo superiore (con l’immancabile occhio) e uno inferiore su sfondo scuro. Si trovano inoltre schede e tabelle ben impaginate, elenchi chiari (i cui punti sono ancora rappresentati dal celebre occhio) e in generale un ottimo utilizzo del grassetto e delle spaziature.

Le immagini sono inserite senza troppa fantasia ma nello stesso tempo senza disturbare la percezione generale di ordine che pervade il libro. La scheda del personaggio, qui chiamata Foglio d’Identità, è composta da sei facciate che, fortunatamente, ricalcano la chiarezza e la praticità di tutta l’opera.

In sintesi si tratta di un regolamento che, sebbene corposo, ha nell’impaginazione un aiuto per la navigazione e per una lettura semplice e riposante.

Arte e illustrazioni

Sfogliare l’intera raccolta delle immagini presente conferma l’impressione che avevo quando ho scritto l’anteprima di Uno Sguardo nel Buio. Si tratta di una veste grafica moderna del classico contenuto illustrativo dei manuali fantasy di una volta. Scordatevi stili innovativi o soluzioni grafiche estreme: qua vige il più totale classicismo. Figure intere a rappresentare le razze e le professioni e scene tratte dai più popolari momenti di vita da avventuriero, dalla consultazione delle mappe alla seduzione delle guardie. Completano il pacchetto illustrazioni di alcuni oggetti che riempiono le pagine qua e là, assolutamente ben fatti.

Capisco che non si tratti di un manuale di ambientazione, ma avrei gradito qualche paesaggio e alcune illustrazioni più grandi. Ogni tanto un disegno mozzafiato a tutta pagina è qualcosa che rende la lettura memorabile e che accende la fantasia di master e giocatori. Sul regolamento non si va oltre a immagini che occupano un’intera colonna all’apertura di ogni capitolo.

La qualità e la bellezza delle illustrazioni, insomma, non si discutono. Sono in linea con il valore generale di questa produzione. Dopo aver sfogliato tanti manuali usciti recentemente (e averli analizzati per scrivere una recensione di ognuno di essi), però, mi sento di dire che si poteva osare un po’ di più per spingere anche illustrativamente Uno Sguardo nel Buio in questo nuovo decennio.

La recensione del Regolamento di Uno Sguardo nel Buio

Abbiamo a che fare con un vero e proprio tomo. Sono 414 pagine piene di contenuto! Andando per sommi capi, dopo una breve introduzione, le Regole di Base vengono discusse in circa 25 pagine. Una volta appresi i rudimenti del gioco, ci si getta subito nella Creazione del Personaggio: in oltre 20 pagine viene descritto con chiarezza e precisione il processo di generazione degli Eroi. Per chi preferisce sono già pronti e ben presentati 12 archetipi con cui poter iniziare subito l’avventura.

Dalla creazione del personaggio ci sono i rimandi ai successivi capitoli che approfondiscono i vari contenuti. Le Specie (per ora 4), le Culture, le Professioni, le Competenze, i Vantaggi e gli Svantaggi. Dopodichè seguono 25 pagine sul Combattimento, 50 sulla Magia e 25 circa sulle Opere Divine. Completano il manuale le Regole Avanzate, uno scarno Bestiario, la sezione dell’Equipaggiamento e in più, al fondo, Consigli per narratore e giocatori e alcune Appendici.

Pregi e mancanze di questi primi contenuti

Dopo questo sguardo d’insieme c’è la certezza che non manchi nulla per generare un Eroe vario e profondo. Lo spazio dedicato è ampio e ricco e fa veramente venir voglia di creare non uno, ma decine di personaggi. Per contro al momento la parte nel narratore è solo abbozzata, con un bestiario troppo striminzito e la presentazione dell’ambientazione racchiusa in meno di 4 pagine a inizio libro.

Chiaramente non si poteva pretendere di più da un manuale di oltre 400 pagine e tutto il resto arriverà con successivi prodotti che fin da ora sto aspettando con ansia. Questo perchè uno dei maggiori punti di forza di Uno Sguardo nel Buio è proprio l’ambientazione, la storia viva di Aventuria (e questo sarà palese in varie sezioni di questa recensione). Già grazie al Messaggero, all’avventura e alle informazioni indirette ottenute dalle spiegazioni del manuale ci sono molti scorci interessanti, ma viene proprio voglia di avere tra le mani un’opera che descriva dettagliatamente questo meraviglioso mondo.

Come Regolamento la tipologia di contenuto è ineccepibile. Non si poteva neanche pretendere la realizzazione di più tomi con un primo Kickstarter. Certamente ora si sente la mancanza di altre tre parti: contenuti per il narratore, un bestiario profondo e un manuale di ambientazione. E con questa qualità giuro che non vedo l’ora che si parli di produrli! Proprio su questo argomento abbiamo avuto modo di contattare La Compagnia delle Dodici Gemme che ci ha informato che il prossimo manuale che verrà pubblicato, sebbene non ci sia ancora una data, sarà proprio un manuale sull’ambientazione, l’Almanacco di Aventuria.

Uno Sguardo nel Buio: recensione delle regole di base

Il sistema è un D20i, quindi si tira il D20 e si cerca di fare più basso possibile. I personaggi sono definiti da 8 Attributi i cui punteggi di norma sono compresi tra 8 e 18. Per testare gli attributi si tira 1d20 e bisogna ottenere un risultato minore o uguale al valore di riferimento. Successo e fallimento critici si ottengono con, rispettivamente, “1” e “20” e un secondo lancio di dado, il Tiro di Conferma che può, appunto, confermare la criticità del risultato, in positivo o negativo.

Ci sono poi le Prove di Abilità, che comprendono le Competenze degli eroi ma anche gli Incantesimi, i Rituali, le Liturgie e le Cerimonie (magia arcana e divina, in pratica). In questo caso oltre agli attributi entra in gioco un valore che dipende dall’esperienza dell’Eroe, il Livello di Abilità. La prova si effettua col lancio di 3d20 perchè per ogni prova si testano 3 Attributi. Si possono utilizzare i punti dati dal Livello di Abilità per modificare il risultato dei dadi al fine di passare la prova. I punti di Livello di Abilità rimasti in caso di prova superata servono a definire la qualità del successo.

Questa è, in breve, la meccanica base. Poi ovviamente vi è tutto il corollario di modificatori, differenti tipi di test e così via come in ogni classico sistema di regole. Ci sono poi ancora i Punti Fato, che consentono svariati vantaggi e che possono essere lentamente recuperati durante le avventure. Questo per garantire un minimo di sopravvivenza a coloro che dovrebbero alla fin fine diventare futuri Eroi del continente di Aventuria!

Un pensiero sulla meccanica di base

Uno Sguardo nel Buio è nato per rivaleggiare in Germania con l’arrivo di Dungeons & Dragons. E’ stato creato in poco tempo quando c’erano pochi sistemi e il mondo del gioco di ruolo era giovane. Quindi è normale che ci sia il d20 al centro del sistema e, per evitare accuse di copiatura, il sistema si basi sul tirare basso.

Detto questo se giunti alla quinta edizione del gioco si parla ancora di 3d20 (meccanismo introdotto dalla terza edizione) un motivo ci sarà. E’ inutile nascondersi dietro a un dito: più dadi si tirano, più tempo ci si mette a calcolare l’esito di una prova. Ma si riduce anche l’impatto della sorte: un 1 o un 20 non tiranneggeranno più sul risultato e difficilmente si potrà assistere a una sequela di tiri fortunati o sfortunati.

Anche D&D 3.5 nelle opzioni presentate nel manuale Unearthed Arcana suggeriva la possibilità di utilizzare 3d6 al posto del d20 per ridurre l’effetto fortuna e portare i risultati a una maggior concentrazione nei numeri “medi”. Qui il bilanciamento è ancora maggiore, perchè ci sono più dadi collegati a diversi valori, per dare ulteriore attenzione alle capacità di un personaggio rispetto che al risultato di un dado del giocatore. In pratica un sistema aleatorio ma meritocratico.

Certo, 3 dadi a prova non sono pochi. Ma più dadi si tirano minore è l’impatto della sorte. E’ una scelta che non punta alla scorrevolezza ma vuole rendere merito alle capacità di ogni personaggio.

Il Regolamento: creazione di un’Eroe

Vista la vocazione netta del manuale mi è sembrato doveroso dedicare un paragrafo alla creazione degli Eroi. Innanzitutto viene deciso un Livello di Esperienza iniziale. Questo fornisce indicazioni su tutta una serie di valori massimi raggiungibili alla creazione. Vengono anche dati dei Punti Avventura che possono essere spesi per vari acquisti, dalle Professioni alle Abilità Speciali passando per i Vantaggi.

Si inizia con la classica scelta della Specie, che ovviamente fornisce una serie di indicazioni, valori e modificatori. Si passa alla scelta della Cultura, per decidere la lingua madre, ma anche le conoscenze e il rango appropriati, oltre che un suggerimento per il completamento del personaggio in base agli stereotipi culturali. Le 18 culture umane, le 3 culture elfiche e le 4 culture naniche gettano un’ottima base di partenza e personalizzazione. La quarta razza, i mezzelfi, non ha una cultura propria, ma si basano su quella di uno o dei due genitori.

Poi arriva il momento degli Attributi. Nessun tiro di dado, ma un 8 di partenza e la possibilità di aumentare i valori pagando Punti Avventura. Ma attenzione a non spenderli tutti, serviranno per comprare una Professione. E’ un vero e proprio pacchetto di Abilità, eventualmente Incantesimi e Liturgie, Vantaggi e Svantaggi suggeriti e sconsigliati. Scelti questi ultimi, i Punti Avventura non ancora spesi possono servire a migliorare le Abilità. Dopodiché si calcolano i Valori di Combattimento e si scelgono, sempre pagando Punti Avventura, le Abilità Speciali da una lista piuttosto corposa.

Alcuni calcoli, l’equipaggiamento, le ultime scelte e l’Eroe è pronto per l’avventura!

Se la Creazione dell’Eroe finora potrebbe sembrare lineare, bisogna invece considerare che le Professioni sono una trentina e molto varie e interessanti. Se si aggiungono tutte le altre liste e una notevole libertà nella spesa dei Punti Avventura ritengo che Uno Sguardo nel Buio offra un’ottimo sistema. E’ infatti una interessante unione di libertà, semplicità e completezza.

Il Messaggero di Aventuria: geniale semplicità

Prima di questa recensione ho già parlato del Messaggero di Aventuria nell’articolo di anteprima, in particolare per quanto riguarda i contenuti, e nel mio articolo sulla storia di Uno Sguardo nel Buio. Dedico quindi solamente un breve spazio a una considerazione. Poter stare seduti in poltrona a leggere il “giornale” dell’ambientazione fantasy che si gioca come se fosse un reale mezzo di informazione è una bellissima esperienza. E’ una via di mezzo tra l’approfondimento da giocatore e una sorta di personalissimo momento di gioco live. Pensare al susseguirsi negli anni di numeri e numeri con notizie e trame continentali pronte a intrecciarsi e svilupparsi mi accende veramente la passione di giocare. Ecco perchè si parla della storia viva di Aventuria.

Rivelazione Celeste: recensione della prima avventura di Uno Sguardo nel Buio

L’avventura edita insieme al Regolamento è un susseguirsi di piacevoli sorprese. Innanzitutto non mi aspettavo una qualità illustrativa e di impaginazione pari al manuale principale. Invece sembra la perfetta prosecuzione del tomo principale. Non è assolutamente un pregio scontato.

Dopodichè per essere un’avventura introduttiva è composta da 64 pagine piene anch’esse di contenuti, che esulano dal descrivere una trama e un po’ di abbellimento intorno. C’è molto spazio dedicato a dare il giusto valore alla locazione pensata per la narrazione. Si tratta del Principato di Kosh, di cui c’è un’accurata scheda, un piccolo glossario, dei miti locali e anche delle storie folkloristiche. E’ esattamente ciò che non vedo l’ora venga realizzato per l’intero continente. La Compagnia delle Dodici Gemme ci ha anticipato che la parte sull’ambientazione dell’avventura può già dare un’idea di come sarà il futuro Almanacco di Aventuria. I presupposti quindi sono veramente ottimi.

L’avventura è ben curata, ci sono mappe, handout, molte caselle di testo esplicative e tutte le informazioni necessarie per il narratore e i giocatori. La trama è semplice e classica, ma a differenza di molte altre avventure introduttive sono rimasto colpito dall’abbondanza di dettagli. I PNG sono descritti per cercare di essere realistici, ci sono, oltre alle già citate storie e miti locali, anche informazioni sul cibo, sulle usanze, sulle scene che possono palesarsi agli avventurieri. A livello di completezza e di dettagli è una delle migliori avventure che io abbia letto. Anche la descrizione sul fondo, con una scheda riassuntiva e la posizione geografica, è degna di menzione.

Una valutazione generale

Se avete letto tutto ciò che ho scritto immaginerete facilmente le mie impressioni conclusive. Se siete saltati direttamente qui alla fine per avere il succo del discorso posso semplicemente ripetere che l’attuale materiale edito da La Compagnia delle Dodici Gemme è veramente di qualità. Sia il Regolamento che l’avventura introduttiva Rivelazione Celeste sono stati realizzati con cura e precisione. I contenuti sono corposi e interessanti, di piacevole lettura grazie a un lavoro di impaginazione ottimo. Il Messaggero di Aventuria è una gioia da sfogliare e una fonte simpatica e varia di spunti e informazioni sull’ambientazione.

Ovviamente la concorrenza nel gioco di ruolo fantasy è tanta e Uno Sguardo nel Buio non è un gioco veloce da leggere e immediato da assorbire completamente, come si evince da quanto espresso in questa recensione. I contenuti sono tanti; sebbene gli elementi siano comuni a molti giochi, ci vuole tempo per padroneggiarlo bene. Diventerà ancor più interessante e immersivo quando uscirà il manuale dell’ambientazione, l’Almanacco di Aventuria. Anche il sistema con 3d20 deve essere provato e digerito. In ogni caso mi sento di consigliarlo perchè è un ottimo prodotto che difficilmente può deludere chi cerca avventure eroiche e vive in un mondo profondo e molto reale.

Dopo questa recensione, continuare a seguirci per essere sempre aggiornati su Uno Sguardo Nel Buio !

Autore

  • Filippo Franco

    Nato con poteri sopiti da Dungeon Master, scopre di esserlo nel lontano 1995 e da allora é amore assoluto per il mondo dei giochi di ruolo. Accumulatore compulsivo, ama variare, provare, sperimentare, conoscere, classificare, anche respirare, quando può, gdr. Born with sleeping Dungeon Master powers, he discovered them in the far 1995 and since then it's absolute love for rpg world. Compulsive collector, he loves trying, experimenting, discovering, categorising, even breathing rpgs.

3 commenti

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